Seminario residenziale 2024

Isola di San Servolo (Venezia)

dal 31 maggio al 2 giugno 2024

scadenza iscrizioni prorogata al 3 maggio 2024

“Tra terra e mare:

immagini di confini,

simboli di limite e transizione”


Terra e mare hanno da sempre rappresentato due poli scissi dell'esperienza archetipica dell'ambiente in cui vive l'uomo:

la prima associata e coincidente con la solida realtà su cui il piede umano si sente stabile e sicuro, vincolato però dalla concretezza e dalle difficoltà materiali e dai limiti che essi impongono, il secondo con la sua fluidità ha sempre rappresentato un supporto meno stabile e sicuro, ma anche un mezzo di collegamento che se opportunamente utilizzato e rispettato nella sua mutabilità può offrire risorse insospettate vie di esplorazione e di fuga oltre che di incontri culturali e commerciali: capace però di annegare il singolo uomo e di affondare le flotte più potenti.


La laguna costituisce di per sé uno spazio intermedio, con le qualità rassicuranti della "terra ferma" e quelle promettenti e creative di un mare protetto, riparo naturale rispetto alle tempeste che possono agitare il "mare aperto", con i suoi abissi minacciosi.

Abbiamo scelto Venezia perché per i veneti è la laguna più ampia che si dischiude lungo l'arco settentrionale dell'adriatico, là dove grandi fiumi hanno creato spazi in cui la terra ferma e il mare aperto trovano diverse forme ibride, dalle lunghe spiagge, alle paludi ai porti naturali. Nella storia Venezia, come tutti sanno, è passata da essere il rifugio semi-sommerso delle popolazioni rivierasche in fuga dalle invasioni barbariche del nord al più potente impero marinaro del Mediterraneo in un arco di tempo che ha superato il millennio, giungendo fino alle soglie dell'era industriale e dell'illuminismo.


San Servolo ha rappresentato, nel bene e nel male, un luogo di protezione e di isolamento, con la sua struttura manicomiale, la più grande delle molte che si sono succedute come "lazzaretti psichici" nella laguna veneta. Terra di reclusione/esclusione così come di esplorazione del mare magnum dei fenomeni psicotici legati agli allagamenti emotivi prodotti nei pazienti dalle manifestazioni invasive  delle immagini archetipiche con le loro "acque alte".

Questa piccola isola, non la più piccola dell'arcipelago veneziano, posta tra il Bacino di San Marco e il lido, in vista dei Giardini della Biennale, con la sua struttura riconvertita in centro di ospitalità per congressi e conferenze ci è sembrato luogo simbolicamente ideale per ospitare le nostre esperienze di esplorazione della linea di confine tra coscienza e inconscio, tra pensiero indirizzato e immaginazione.

Insieme tra contributi analitici teorici, clinici, esperienze di psicodramma e di immaginazione guidata.


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